Salve Regina
Salve, Regina,
Madre di misericordia;
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo,
noi esuli figli di Eva;
a te sospiriamo,
gementi e piangenti
in questa valle di lacrime.
Orsù dunque,
avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù,
il frutto benedetto del Tuo seno.
O clemente, o pia,
o dolce Vergine Maria!

La preghiera “Salve Regina” è una delle antifone mariane riconosciute dalla Tradizione (le altre sono il Regina Coeli, l’Ave Regina Coelorum e l’Alma Redemptoris Mater).
La composizione risale al periodo del Medioevo, l’attribuzione viene data a Ermanno il Contratto (Ermanno di Reichenau).
La diffusione avvenne grazie ai Domenicani che nel 1221 lo utilizzano come inno da cantare dopo la compieta e durante la processione verso il dormitorio.
L’antifona venne approvata da papa Gregorio IX nel 1250 e prescrisse il suo canto in latino alla conclusione della preghiera di compieta.
A oggi la forma gregoriana del canto dell’antifona in latino rappresenta uno degli esempi più antichi di musica sacra in uso.

Salve Regina in latino
Salve, Regína,
Mater misericórdiae,
vita, dulcédo et spes nostra, salve.
Ad te clamámus,
éxsules filii Evae.
Ad te suspirámus geméntes et flentes
in hac lacrimárum valle.
Eia ergo, advocáta nostra,
illos tuos misericórdes óculos
ad nos convérte.
Et Iesum, benedíctum fructum
ventris tui,
nobis, post hoc exsílium, osténde.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo María!
SALVE REGINA
Salve regina
Madre di misericordia;
Vita, dolcezza e speranza,
Nostra salve.
A te ricorriamo,
Noi esuli figli di eva,
A te sospiriamo,
Gementi e piangenti,
In questa valle di lacrime.
Orsu’ dunque, avvocata nostra,
Rivolgi a noi gli occhi tuoi,
Misericordiosi,
E mostraci dopo questo esilio gesu’,
Frutto benedetto del tuo seno,
O clemente, o pia,
O dolce vergine maria!
Amen
(alla beata chiara corbella petrillo)